Violenze, rassismo e menzogne da Rosarno a Bari

Migreurop pubblica un rapporto a seguito della missione di osservazione effettuata a Bari il 15 gennaio 2010

A seguito dei gravi episodi che si sono verificati il 7 e 8 gennaio a Rosarno, dove lavoratori migranti sono stati vittima di violenze e aggressioni razziste e nel quadro della campagna Per un diritto alla trasparenza nei luoghi di detenzione per stranieri, Migreurop ha organizzato una missione internazionale di osservazione, venerdì 15 gennaio scorso, presso il Centro di identificazione ed espulsione (CIE) e il Centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) di Bari.

La delegazione si componeva di tre euro-parlamentari: Isabelle Durant (Europe-Ecologie, Parlamento europeo - Belgio), Hélène Flautre (Europe-Ecologie, Parlamento europeo - Francia) Rui Tavares (GUE, Parlamento europeo - Portogallo); di un deputato italiano, Maurizio Turco (Radicali, Camera dei Deputati) e di tre associazioni europee membri di Migreurop: Arci (Italia), Statewatch (Italia) e CIR É (Belgio).

Le testimonianze raccolte in occasione della missione riferiscono di gravi condizioni di sfruttamento nelle attività agricole in cui i lavoratori sub-sahariani erano impiegati. Riportano anche delle violazioni dei diritti dovute, oltre che alle condizioni di lavoro, alla situazione abitativa inumana e degradante e alla segregazione. Rispetto a queste violazioni, è evidente che i migranti di Rosarno, lungi dall’essere responsabili, sono vittime che devono essere protette.

La missione ha constatato che alle violenze subite si sono aggiunte le menzogne del governo italiano : mentre il Ministro dell’Interno ha dichiarato che i migranti feriti avrebbero ottenuto la protezione umanitaria, la delegazione ha raccolto diverse testimonianze in base alle quali un ferito sarebbe attualmente detenuto nel CIE in attesa di espulsione.

Analogamente l’evacuazione dei migranti da parte delle forze dell’ordine è stata presentata come una misura di protezione rispetto alla vendetta da parte della popolazione autoctona, ma si è rivelata essere una retata per coloro che erano sprovvisti di permesso di soggiorno. Questi ultimi sono stati, infatti, condotti e sono detenuti nel CIE in vista di un provvedimento di espulsione.

Quello che è accaduto a Rosarno non è né colpa dei migranti né frutto del caso. La responsabilità è del governo che incita al razzismo e alla violenza con provvedimenti di legge e dichiarazioni di alcuni rappresentanti, ma risulta completamente assente laddove i conflitti si producono. Quello che è accaduto è il prodotto di due fattori: la criminalizzazione dei migranti e l’assenza dello stato laddove vige la legge mafiosa.

Migreurop raccomanda che i lavoratori migranti di Rosarno attualmente detenuti beneficino di una protezione specifica in quanto vittime di sfruttamento umano ed economico. Chiediamo inoltre che vengano svolte inchieste ulteriori sugli eventi di Rosarno. E’ necessario analizzare i processi politici ed economici che determinano le situazioni di semi-schiavitù e le condizioni inumane cui sono sottoposti i cittadini africani impiegati nel settore agricolo nel sud Italia e altrove in Europa.

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