Appello ai candidati alle elezioni europee del 6 giugno 2009

Dalla sua costituzione nel 2002, Migreurop denuncia gli effetti delle politiche dell’Unione europea (UE) che fanno della reclusione degli stranieri uno strumento fondamentale delle politiche di gestione dei flussi migratori. Gia di per se, la privazione di libertà di persone che non hanno commesso altri reati che quello di tentare di vivere o sopravvivere in un altro paese che il loro, deve essere rimessa in questione. I luoghi di detenzione costituiscono d’altronde degli spazi di desumanizzazione, nei quali sono segnalati numerosi abusi, attachi ai diritti delle persone ed atti di violenza. Le recenti rivolte nei centri di detenzione per stranieri a Malta, in Italia, in Francia, dovrebbero allarmare sulla situazione delle persone che ci sono richiuse. Invece, le politiche europee tendono all’istituzionalizzazione dei sistemi di reclusione e d’espulsione degli stranieri nell’UE, e oltre.

Mentre il Parlamento europeo aveva - per la prima volta nel settore delle migrazioni e dell’asilo - la possibilità di frenare questo processo, l’adozione nel 2008 della « direttiva rimpatri » ha segnato un nuovo passo indietro dei diritti fondamentali nell’UE, istituendo l’internamento come modo di gestione « normale » delle popolazioni migranti.

Eppure il Parlamento, nel suo rapporto sulla situazione dei diritti fondamentali nell’UE (2004-2008) adottato il 14 gennaio 2009 in seduta plenaria a Strasburgo, si è dichiarato preoccupato dalla moltiplicazione del numero dei centri di detenzione per stranieri negli Stati-membri e alle loro frontiere e dalle frequenti violazioni dei diritti umani in questi centri, cosi come dall’inclusione di clausole di riammissione nella maggior parte degli accordi conclusi con i paesi terzi, conducendo a un’esternalizzazione crescente della politica migratoria dell’UE.

Di fronte alla moltiplicazione dei luoghi di reclusione, alla loro banalizzazione e all’aumento smisurato dei sistemi di detenzione ed espulsione degli stranieri, Migreurop incita i futuri candidati alle elezioni europee ad impegnarsi ad esercitare pienamente il suo ruolo in materia di controllo democratico nell’ambito della procedura di co-decisione.


Le elezioni europee saranno l’occasione, per Migreurop, per chiedere ai candidati alle elezioni europee di impegnarsi:

- a bloccare l’adozione o ad impedire la messa in atto di dispositivi di controllo dei flussi migratori che portano a violazioni dei diritti delle persone;

- a fermare le tendenze repressive e securitarie della politica europea basata sul controllo dei flussi migratori, chiedendo in particolare il ritiro della « direttiva rimpatri » e la soppressione della detenzione dei migranti irregolari e dei richiedenti asilo;

- immediatamente, e come minimo, ad includere nel loro programma le rivendicazioni della campagna « per un diritto alla trasparenza nei luoghi di detenzione per migranti » : di creare per la societa civile un effettivo diritto d’ingresso dei luoghi d’incarcerazione degli stranieri, creazione di un meccanismo di controllo indipendente di questi luoghi, garantire ai migranti detenuti un accesso effettivo ad un sistema di difesa giuridica, indipendente dalle autorita nazionali. (consultare rubrica campagna:http://www.migreurop.org/rubrique268.html )

- immediatamente, e come minimo, ad includere nel loro programma le rivendicazioni della campagna d’informazione sugli accordi di riammissione: fermare le negoziazioni e la soppressione degli accordi di riammissione nei paesi di provenienza e/o di transito degli espulsi, soppressione delle clausole di riammissione nelle negoziazioni piu larghe che portano su sviluppo o immigrazione legale; richiesta d’informazione e di partecipazione del Parlamento Europeo nelle negoziazioni di questi accordi, redigere dei rapporti regolarmente sulla situazione degli espulsi dell’UE sulla base di queste clausole. consultare rubrica sugli accordi di riammissione: http://www.migreurop.org/rubrique268.html

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